Il Percorso - Postazione 21 22 23

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Postazione 21

Postazione 21Il 19 dicembre 1916 fecero ingresso nell'Orfanotrofio “Bentivenga” le Clarisse Francescane del SS. Sacramento, per espressa volontà della fondatrice Madre Serafina Farolfi.
La piccola schiera di suore, guidata da Madre Eugenia Consiglio, prese possesso della istituzione benefica, puntando immediatamente a garantire non solo la massima assistenza alle orfane quanto anche la loro cura educativa.
Sorse quasi immediatamente un laboratorio di attività femminili, quali il ricamo e il cucito, che sarebbe divenuto, nel corso degli anni, un'importante scuola sostenuta da un'altra importante e mai dimenticata consorella – Suor Giovannina Leone.
Alle Clarisse Francescane i sanchirichesi hanno riservato sempre una speciale predilezione. Nella prosecuzione di tale sentimento, il borgo della nostra tradizione ha inteso riservare uno spaccato specifico a memoria di quell'incontro significativo e fruttuoso.

Postazione 22
Postazione 22La postazione in parola rappresenta il primo spaccato della piazza virtuale del Novecento, ove abbiamo collocato tutti i principali personaggi che hanno caratterizzato e tipicizzato la vita del borgo.
Nel primo spaccato l'incontro si compie con l'Alto Magistrato Domenico Cortesani, con il medico Domenico De Nile e con l'archeologo Emilio Magaldi.
Il primo fu Primo Presidente della Corte di Cassazione, dopo aver ricoperto numerosissimi incarichi nella Magistratura in diverse sedi del Paese – da Napoli a Lecce; da Bologna a Perugia e Roma .
Tra i moltissimi incarichi ricoperti per conto del Governo vanno rammentate le delicate fasi legate alle revisioni giuridiche nel passaggio di regime repubblicano, a riprova della fiducia che il Governo stesso riponeva nella sua spiccata figura.
Faceva rientro a San Chirico annualmente per trascorrervi i periodi feriali e contribuì all'epoca alla “soluzione di importanti problemi per la comunità locale, tra cui il ripristino della pretura mandamentale; durante la permanenza in paese era largo di consigli e di appoggio ai cittadini”
Il secondo si distinse per la particolare azione al servizio della popolazione in epoca in cui il Servizio Sanitario Nazionale non esisteva. La sua figura resta ancora oggi particolarmente amata, soprattutto da quanti beneficiarono delle cure amorevoli da Egli prestate, nell'interpretazione autentica della professione medica quale “missione tra i bisognosi”.
Ci piace ricordarlo con la borsa in mano mentre percorre i vicoli popolosi del borgo, pronto a bussare alla porta di chi aspettava una parola di conforto, ancor prima del rimedio medico.
Fu anche a capo della comunità sanchirichese, ricoprendo la carica podestarile dal 1926 al 1929.
Il terzo si distinse per la sua attività di studio e ricerca accademica, dedicandosi brillantemente a lunghi anni di attività di “pompeianista”. Fondò nel 1934, tra le altre cose, la “Rivista di Studi Pompeiani”, e ricoprì il ruolo di assistente ordinario alla cattedra di Archeologia e Antichità pompeiane superando, successivamente, il concorso per l'abilitazione alla Libera Docenza di Antichità Pompeiane ed ercolanensi.
Il borgo lo ricorda nella sua attività di ricerca negli scavi archeologici.

Posyazione 23
Postazione 23La piazza virtuale del Novecento sanchirichese guarda in direzione dell'intero paese, allargando il proprio orizzonte verso il Raparo e la Valle del Racanello, simbolicamente irta a dominio di tutti gli spazi circostanti.
L'abbiamo immaginata, a chiusura del percorso storico proposto, come metafora del “pensiero forte” che contribuisce a fare della storia non un riferimento nostalgico ma una concreta propulsione per la produzione di nuove idealità e stimoli di crescita.
Ci hanno aiutato in questo gli uomini-simbolo della cultura novecentesca. Cosicché, ci siamo imbattuti con il “filosofo” Francesco De Sarlo e lo “storico” Giuseppe Paladino, intenti a discutere delle più elevate forme del pensiero, esplicato nella sua genesi storica.
Su un angolo alto della piazza, Vito Castronuovo declama a viva voce il suo inno alla patria amata, ringraziandola dell'aria che in essa è possibile respirare.
E, mentre il silenzio della notte si appresta a calare sull'intero borgo, gli amanti Giuseppe Natale e Matilde Serao con occhi lucidi e innamorati, guardano oltre l'orizzonte che si staglia verso le “Matine”, cercando i contorni della “grotta verde” inneggiata in un solo respiro.
Ma questi uomini non sono soli: con magico contorno di aria tersa, il popolo respira e ansima le preoccupazioni quotidiane; i bambini gioiosamente rumoreggiano nei giochi; donnine e uomini anonimi si muovono sul profilo della piazza del “pensiero libero”.

Note

Francesco De Sarlo (San Chirico Raparo, 1854 – Firenze, 1937), fu titolare della cattedra di Filosofia teoretica presso l'Università di Firenze. Fondò la rivista “Cultura filosofica”, contribuendo alla diffusione in Italia, nei primi decenni del secolo, delle nuove dottrine psicologiche. Nel 1903 fondò un gabinetto di psicologia sperimentale: il primo nella storia della psicologia italiana. Sperimentalista, asserì l'indissociabilità delle psicologia dalla filosofia, perorando un sistema psicologico spiritualistico. Furono suoi allievi A. Aliotta, E. Bonaventura ed E. P. La manna.
Giuseppe Paladino (Matera, 1886 – Catania, 1937). Nato a Matera da famiglia sanchirichese, conseguì la libera docenza in Storia Moderna nel 1921. Tenne la cattedra di Storia Medioevale e Moderna all'Università di Catania dal 1924 alla data di morte. Della sua bibliografia corposa, rammentiamo l'opera principale “Il 15 maggio del 1848 in Napoli”, ritenuta ancora opera fondamentale e definitiva. Sua è la voce “Ferdinando II” sull'Enciclopedia Italiana Trecca

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