Cultura e Tradizioni

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San Chirico Raparo è paese di ragguardevole passato culturale e di tenaci tradizioni popolari e religiose. Ha dato i natali a persone che si sono distinte nelle varie branche del sapere e dell 'arte: l'Arciprete Pasquale Maria Bentivenga (1782–1866) detto il Carlo Borromeo della Basilicata, il quale fondò l'Orfanotrofio dell'Addolorata che porta il suo nome dal 1872; Francesco De Sarlo (1864 – 1937) titolare della cattedra di Filosofia Teoretica presso l'Università degli studi di Firenze, fondò il primo laboratorio di psicologia sperimentale in Italia presso la stessa università, Giuseppe Paladino (1886 – 1937) avvocato e professore di storia presso l'Università di Catania; Vito Maria Magaldi, poeta, scrittore e patriota che a soli 12 anni si arruolò a Lagonegro nell'esercito di Garibaldi; Giuseppe Natale, avvocato e giornalista, compagno di Matilde Serao; Emilio Magaldi, storico ed archeologo che scrisse Lucania Romana . Si conservano ancora oggi molte tradizioni legate alla civiltà contadina del passato. Si produce l'olio nell'unico frantoio ancora esistente e nei molti mulini ad acqua, che una volta erano in funzione, si ricavava la farina con la quale le massaie preparavano vari tipi di pasta di casa che ancora si consumano: rascatielli, ricchitelle, maccarun, lahanelle. Un piatto particolare e tipico è l' Arrappata , un misto di legumi. Sono rimaste intatte anche le usanze e i rituali legati ai momenti importanti della vita (nascita, matrimonio, morte) e al ciclo delle stagioni .Profonda la religiosità popolare, soprattutto quella legata a Santa Sinforosa, Patrona del paese, il cui culto, insieme ad un'ampollina contenente il suo sangue, fu importato da Romam nel 1641 (non vi è certezza sulla data)  dall'Arciprete Giovan Battista Bassano.

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